Ogni anno aumentano le ore che passiamo davanti al nostro computer, soprattutto durante l’orario di lavoro.
E’ aumentato il numero di persone che possiendo un pc e che hanno la possibilità di collegarsi ad una rete internet ed è aumentata l’informatizzazione all’interno di molti uffici. Questo da un lato ha sicuramente aumentato la produttività e l’efficienza, ma, dall’altro lato, ha visto un significativo aumento delle problematiche muscolo-scheletriche (dolore cervicale e lombare), disturbi della vista, mal di testa e patologie metaboliche correlate ad una diminuzione dell’attività fisica e ad un aumento del numero di persone sovrappeso. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito le problematiche muscolo-scheletriche correlate al lavoro come disturbi a carico di muscoli, tendini, nervi periferici e vasi sanguigni causati da un uso ripetitivo o continuo di alcune parti del corpo.
Tra gli effetti dell’uso del computer sull’apparato muscolo-scheletrico uno dei più frequenti è la cosiddetta postura del collo a tartaruga (detto in termini più scientifici: iperlordosi cervicale con anteriorizzazione della posizione della testa), che causa un’esagerata curva anteriore a livello cervicale, compensata da una curva posteriore a livello dorsale per mantenere l’equilibrio.
Uno studio condotto in Corea su un gruppo di lavoratori sani (cioè che non lamentavano problematiche muscolari o articolari e che utilizzavano il computer per più di 6 ore al giorno), confrontandoli con un gruppo di lavoratori di pari età e sesso che utilizzano il pc meno di un’ora al giorno. Sono stati presi in considerazione l’angolo di curvatura cervicale, il centro di gravità in statica ed in dinamica e le abilità nell’equilibrio. I risultati sottolineano una differenza negli angoli cervicali, con un aumento della lordosi e un avanzamento della posizione della testa in avanti, uno spostamento anteriore del centro di gravità sia in statica che in dinamica e un peggioramento delle capacità di controllare la postura e i movimenti rispetto al gruppo di controllo.
Sono diversi gli studi che hanno provato ad analizzare le conseguenze del lavoro d’ufficio e il denominatore comune è sicuramente che ci sono delle modifiche. Alcuni studi, come quello sopra citato, si sono soffermati su aspetti strutturali e visibili (postura) e su aspetti che non pensavamo di poter modificare (equilibrio e centro di gravità), altri studi hanno preso in esame il movimento, notando una diminuzione del fisiologico range del rachide cervicale.
In conclusione, è da sottolineare la necessità di approfondimento per un tema così attuale e di così grande impatto. Studi che identificano e quantificano il problema ci sono, ma è auspicabile una maggiore attenzione verso i consigli e gli esercizi per i lavoratori.
Fonte: guidagalatticaperfisioterapisti.wordpress.com